Vai al contenuto

L’ultima vetta di Chris Terril

novembre 29, 2022

Recensione di Luigi Tabarini

Questo film racconta le tragiche vicende alpinistiche di Tom Ballard che, come sua madre, Alison Hargreaves non è più tornato dall’Himalaya. A raccontare la storia sono la sorella e il padre. Una famiglia con un destino segnato perché quando l’ambizione alpinistica raggiunge livelli sempre più audaci e temerari, la possibilità di lasciarci le penne deve fare inesorabilmente i conti con il calcolo delle probabilità. Il film-documentario gioca con le emozioni e il montaggio di video originali dei vari personaggi alternato al pellegrinaggio finale della sorella ai piedi del Nanga Parbat. La madre Alison doveva fare i conti con questa sua passione innata per la montagna e neppure la conquista dell’Everest senza ossigeno nell’agosto del 1995 le era bastata per dirsi: “Ok, ora me ne ritorno a casa dai miei bambini”. Solo un mese dopo ha voluto tentare la stessa impresa sul K2 riuscendovi, ma perdendo la vita durante la discesa. Il figlio Tom crescerà con la stessa passione maniacale, ottenendo presto successi attraverso imprese di primo piano. Il padre lo accompagna e lo guida assieme alla sorella. Nel 2019 si lascia convincere dall’alpinista italiano Daniele Nardi a tentare un’impresa azzardata tentando l’ascesa invernale sul Nanga Parbat attraverso una via inviolata e pericolosa, lo sperone Mummery.

Ora, nel film, entrano in scena le testimonianze delle fidanzate di questi due compagni di avventura che descrivono gli aspetti psicologici dei due protagonisti, cruciali per comprendere un po’ il pericoloso tracciato ed epilogo che si andava delineando. Dietro all’ambizione di Daniele Nardi, pare nascondersi un’esigenza di dimostrare agli altri più che a se stesso il proprio valore facendogli perdere di vista la prudenza e il necessario discernimento quando si affrontano le montagne. In tutto questo è consapevole di trascinare in questa folle impresa anche un talento puro, più giovane di lui, il povero Tom, che, come afferma la sua amata Stefania non è in grado di sottrarsi, seppur apparentemente consapevole, a questo invito. “Tom non è in grado di giudicare gli altri” dirà lei. In realtà, guardando gli occhi di Tom durante quest’avventura mi pare di intravvedere un disagio, un non aver la forza di dire di no, come se la cosa più difficile fosse deludere Nardi piuttosto che andare incontro all’agguato della montagna. In tutto questo c’è qualcosa che lo accomuna a sua madre e probabilmente ad altri alpinisti: la scelta delle priorità. In questo io mi sento vicino al sentimento della fidanzata Stefania più che a quello del padre di Tom pur senza voler emettere un giudizio. Dal film colgo dal padre un’arrendevolezza ineluttabile al destino, mentre in lei colgo un tentativo di lotta, di opporsi ad una sfida senza senso. La sorella di Tom pare assorbita da tutto questo, da queste figure famigliari che l’hanno affascinata e allo stesso tempo incatenata privandola, degli affetti più importanti.

From → Uncategorized

Lascia un commento

Lascia un commento